Cottura al cartoccio
La cottura al cartoccio permette di conservare i succhi di cottura all’interno dell’involucro di carta da forno o alluminio, in questo modo il cibo sarà ancora più succoso.
Utile non solo per il pesce, la cottura al cartoccio rappresenta un metodo di cottura sano e dai molteplici vantaggi. Con alluminio o con carta forno, una cosa è certa: nessuno riuscirebbe a resistere di fronte ad una spigola, un branzino o un salmone cotto al cartoccio. Ma cosa c’è da sapere a riguardo? Ecco tempi, consigli e segreti per non sbagliare.
Cosa significa cottura al cartoccio
La cottura al cartoccio, come anticipato, è una tecnica che consiste nell’avvolgere l’alimento (o gli alimenti) di turno, opportunamente conditi ed aromatizzati, all’interno di un involucro ben sigillato. Il vantaggio di tale cottura è il sapore autentico e ricco che ne deriva, il minor quantitativo di grassi necessari (e, quindi, di calorie) e la possibilità di poter godere di tutte le preziose proprietà nutritive dei cibi che, a differenza di quanto avviene solitamente, non si disperdono, ma rimangono racchiuse dentro l’involucro.
Cottura al cartoccio: fa male?
La cottura al cartoccio non fa male in maniera assoluta, ma solo se legata all’alluminio. Si è tanto parlato della pericolosità di quest’ultimo a causa della cosiddetta “migrazione dell’alluminio”, a seguito della quale concentrazioni del metallo entrerebbero in contatto con gli alimenti. I cibi cotti al cartoccio nell’alluminio della carta stagnola – come dimostrato da alcuni studi – racchiuderebbero una concentrazione del metallo maggiore fino a 6 volte del normale.
Cottura al cartoccio: meglio carta forno o alluminio?
Ricollegandoci al punto precedente, per tale motivo è sconsigliato ricorrere all’alluminio nella cottura al cartoccio preferendogli la carta forno. Se proprio non si vuole rinunciare alla carta stagnola, basta avere l’accortezza di non farla entrare a diretto contatto con gli alimenti.
Altri possibili involucri da utilizzare possono essere delle foglie commestibili o i cartocci industriali presenti in commercio.
Cottura al cartoccio del pesce, quale scegliere?
Come è facile immaginare, la cottura al cartoccio è particolarmente utilizzata per il pesce. A prestarsi sono, in particolare, alcune specie, ma non tanto il pesce azzurro. Oltre che intero, il pesce si può cuocere sotto forma di tranci o filetti.
I pesci più indicati per la cottura al cartoccio sono:
- Orata
- Spigola (o branzino)
- Salmone
- Occhiate
- Trota
- Ricciola
- Cernia
Non è necessario ricorrere a chissà quali condimenti per ottenere un sapore eccezionale, questo è il bello del cartoccio. Tuttavia, il vasto panorama delle erbe aromatiche ci fornisce una grande scelta. Optate tra rosmarino, salvia, prezzemolo, timo e tanto altro.
I tempi della cottura al cartoccio
I tempi di cottura nel cartoccio sono piuttosto brevi. La raccomandazione è quella di inserirlo dentro solo una volta che il forno sia già giunto a temperatura. Questa solitamente si aggira sui 200-220°C a seconda della ricetta e del peso dell’alimento. Per i minuti, invece, vale la regola generale di mezz’ora per ogni kg di pesce.
Cottura al cartoccio: forno ventilato o statico?
Data la più veloce cottura che il forno ventilato consente, questa modalità si rivela essere più indicata per il pesce al cartoccio. In genere, il forno ventilato consente una cottura uniforme e tempi più previ, caratteristiche, queste, che si sposano alla perfezione con il cartoccio.
Cottura al cartoccio in padella
La cottura al cartoccio non avviene solo in forno, si può preparare anche in padella o, ancora meglio, sul barbecue. Si può optare per la padella quando proprio non si ha voglia di accendere il forno, come ad esempio in estate, quando le alte temperature ci rendono insopportabile la sola idea. In questo caso, il cartoccio va posto all’interno di una padella antiaderente e fatto cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti con il coperchio.