Cotechino

Protagonista del menù di Capodanno, andiamo alla scoperta del cotechino: fresco o precotto, è un insaccato che richiede una lunga cottura ma che regala grandi piatti.

Il cotechino è uno degli ingredienti strettamente legati al Capodanno: insieme alle lenticchie è presente, come da tradizione, sulle tavole del cenone della Vigilia come buon augurio di salute e di ricchezza per l’anno nuovo. Originario probabilmente del Friuli-Venezia Giulia, il cotechino, fresco o precotto che sia, è un insaccato di carne di maiale particolarmente consumato nel Nord Italia. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Gli ingredienti del cotechino

Il suo nome deriva dal termine cotenna, ovvero la pelle che ricopre la zampa anteriore del maiale. Gli ingredienti del cotechino sono infatti, oltre questa, il macinato di carne di maiale. Nello specifico, in genere è composto per il 60% da carni magre, per il 20% da cotenna e per il 20% da gola, guanciale e pancetta.

Cotechino o zampone?

Ma, nonostante il nome, è lo zampone ad essere racchiuso all’interno della cotenna. Nel cotechino, infatti – e qui sta la differenza tra i due – l’insaccato è avvolto in un budello. Per il resto non ci sono grosse diversità tra i due. Anche se la composizione, ricordiamolo, varia da norcino a norcino.

Cotechino, le ricette da provare

Se la ricetta delle lenticchie e cotechino è probabilmente la più presente sulle tavole degli italiani nell’ambito del menù di Capodanno, non è la sola nella quale l’insaccato viene cucinato. Il cotechino in crosta di pasta sfoglia è un altro piatto particolarmente amato, così come il cotechino alla Wellington. Il cotechino con patate è, invece, un’alternativa per proporlo a chi solitamente non lo ama. E se non lo si mangia tutto? Con il cotechino avanzato si possono fare polpette e polpettoni.

Cotechino fresco, la cottura

Il cotechino artigianale fresco necessita di una adeguata cottura, che può avvenire in pentola a pressione – per dimezzare i tempi – al vapore o al forno. In generale, tuttavia, lo si lessa per non meno di due ore. Per verificare che sia cotto basterà infilzarlo con uno stuzzicadenti. Se entrerà senza resistenza, allora potrà essere servito. Per cuocerlo correttamente basta avvolgerlo nella carta stagnola e bucherellare sia questa che il cotechino in maniera sparsa, quindi immergerlo in acqua fredda in una pentola ed accendere la fiamma.