Chiodi di garofano
Benefici e controindicazioni dei chiodi di garofano, spezia dal sapore pungente ottima per insaporire la carne o per regalare un tocco di gusto ai dolci.
Spezia diffusamente usata in cucina, i chiodi di garofano sono ricchi di proprietà (apportano benefici al mal di denti) e di poche controindicazioni. Nella carne, nel sugo, in infuso, una cosa è certa: il loro tocco è inconfondibile, e per tale motivo vi si ricorre per tante ricette della tradizione e non. Eccone caratteristiche e usi.
Chiodi di garofano, benefici e controindicazioni
Iniziamo dai benefici. I chiodi di garofano vantano proprietà “magiche”: sono antinfiammatori, analgesici e anestetici grazie al beta cariofillene in essi contenuto. I flavonoidi, invece, contrastano i radicali liberi. Favoriscono la digestione (masticare i chiodi di garofano non comporta controindicazioni, anzi allevia la nausea), combattono l’alitosi. Tra i sali minerali, lo zinco rafforza le nostre difese immunitarie ed il lavoro della prostata. I chiodi di garofano si possono mangiare senza problemi, ma senza esagerare con le dosi, per non incorrere nel rischio di intossicazioni alimentari.
Chiodi di garofano in cucina: ricette
Tale spezia ha un sapore unico: pungente e persistente, va usata con parsimonia. In cucina vi si ricorre per insaporire carne e pesce, per arricchire brodi e sughi, come il ragù di carne ad esempio. In polvere vengono uniti all’impasto dei dolci, specie quelli a base di mele come gli strudel, di torte e biscotti, in particolar modo quelli natalizi (di origine nordica) ai quali regalano un profumo inebriante grazie alla combinazione con cannella e noce moscata. Si possono usare per preparare una tisana ai chiodi di garofano ma, soprattutto, il vin brulè bevanda alcolica calda tipica dell’inverno della quale costituiscono un ingredientie imprescindibile.