Forchetta
La forchetta, nata nell’antichità, è oggi uno strumento da tavola indispensabile, disponibile in varie tipologie e materiali per adattarsi a ogni esigenza. Ecco come si usa, la storia e i materiali usati
La forchetta è uno degli strumenti più comuni e indispensabili nella cucina moderna, tanto da essere considerata un’estensione naturale della mano durante i pasti. Anche se oggi la diamo per scontata, la forchetta ha una storia affascinante e una varietà di forme e materiali che ne testimoniano l’evoluzione. Vediamo quindi in dettaglio la natura della forchetta, la sua storia, il suo utilizzo e le sue diverse tipologie, senza tralasciare una curiosa parentesi sulla sua iniziale ostilità da parte della Chiesa.
Che cos’è la forchetta
La forchetta è un utensile da cucina e da tavola, composto solitamente da un manico e da due a quattro rebbi (o denti), progettato per raccogliere e portare il cibo alla bocca. Questo strumento può essere realizzato in vari materiali, come acciaio inossidabile, argento, legno o plastica. I rebbi sono leggermente ricurvi per facilitare la presa dei cibi solidi o semi-solidi, mentre il manico è sagomato per una presa comoda e sicura. L’uso della forchetta è oggi così diffuso nella cultura occidentale che è difficile immaginare un pasto senza di essa. Tuttavia bisogna ricordare che in altre culture la forchetta non esiste e la sua funzione è assolta da altre posate, come le bacchette nella cultura asiatica.
Storia della forchetta
L’origine della forchetta risale all’antichità, con esempi primitivi che si trovano già nelle culture egizie, greche e romane, dove erano utilizzati principalmente come strumenti di cucina per maneggiare il cibo durante la preparazione. Tuttavia, la forchetta come strumento da tavola iniziò a diffondersi solo nel Medioevo, grazie all’influenza della cultura bizantina.
Il primo uso documentato della forchetta in Europa si attribuisce alla corte bizantina, da dove si diffuse lentamente verso l’Occidente. Tuttavia, fu solo tra il XVII e il XVIII secolo che la forchetta divenne comune sulle tavole delle famiglie nobili europee, prima di diffondersi nelle case borghesi e, infine, diventare un oggetto di uso quotidiano per tutte le classi sociali.
Nonostante la sua diffusione, l’introduzione della forchetta in Europa non fu priva di resistenze, soprattutto da parte della Chiesa. La storica e accademica Chiara Frugoni osserva come la forchetta fosse considerata da molti uomini di Chiesa uno strumento di “morbidezza” e “perversione diabolica”, così come racconta nel libro “Medioevo su naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali”.
Un esempio emblematico di questa ostilità è rappresentato dalla vicenda della principessa bizantina Teodora, sposa del doge veneziano Domenico Selvo. Teodora era nota per le sue raffinatezze a tavola, tra cui l’uso della forchetta d’oro a due rebbi per portare il cibo alla bocca, evitando di toccarlo con le mani. Questo comportamento fu duramente criticato da San Pier Damiani, un influente teologo e uomo di Chiesa, che vedeva in queste pratiche un segno di decadenza e peccato, scrivendone anche nel suo “De Institutione monialis“. Secondo Damiani, la terribile morte di Teodora, colpita da una misteriosa malattia che fece imputridire il suo corpo (ovvero la gangrena), era una giusta punizione divina per la sua presunta arroganza e lussuria.
Nel 1629 Anna d’Austria, moglie di Luigi XIII, fece vietare l’uso della forchetta, estendendolo a tutta la popolazione francese con un decreto. Anche suo figlio, il Re Sole, continuò a bandire la forchetta dalla tavola, tanto da cacciare dalla tavola il Duca di Borgogna quando, in un’occasione, estrasse una forchetta dalla tasca.
La forchetta iniziò a trovare fortuna dopo la metà del Settecendo, quando Gennaro Spadaccini, il ciambellano di Re Ferdinando II di Borbone, creò la forchetta a quattro rebbi per agevolare la presa della pasta. Tuttavia, l’ostilità della Chiesa continuò, e nei conventi la forchetta venne bandita fino al XVIII secolo. La superstizione contro la forchetta durò ancora a lungo, tanto che nel 1897 ai marinai della Royal Navy della marina militare britannica veniva ancora vietato l’uso della forchetta (e del coltello) in quanto contrari alla disciplina e al “comportamento virile”.
Come si usa la forchetta
Utilizzare la forchetta è un gesto che oggi ci sembra naturale, ma segue precise regole di galateo. In molti paesi occidentali, la forchetta viene impugnata con la mano sinistra quando si usa in combinazione con il coltello, per tenere fermo il cibo mentre si taglia, e poi trasferita alla mano destra per portare il cibo alla bocca. In altri contesti, la forchetta può essere usata da sola, senza coltello, come nel caso di piatti che non richiedono il taglio.
Esistono poi delle varianti culturali: negli Stati Uniti, ad esempio, è comune tagliare il cibo con il coltello, poi posare il coltello e trasferire la forchetta nella mano destra per mangiare, mentre in Europa è più comune tenere forchetta e coltello nelle mani rispettivamente sinistra e destra per tutta la durata del pasto.
In cucina la forchetta svolge innumerevoli, oltre che per accompagnare il cibo alla bocca. Ad esempio, vale anche come:
- sostituto della frusta manuale per sbattere uova e pastella;
- usata insieme a un cucchiaio può servire come posata da portata per insalata e carne, ed esistono posate pensate esattamente per questo scopo;
- può essere usata anche per stracciare la carne del pulled pork, così come per sgranare il cous cous e il riso;
- i rebbi della forchetta possono essere usati anche per conferire agli gnocchi il tipico aspetto rigato che li contraddistingue. In assenza del rigagnocchi basterà semplicemente premerla sulla superficie di questi ultimi.
Diversi tipi di forchetta
Nel corso dei secoli, la forchetta ha subito una notevole evoluzione, assumendo forme e dimensioni diverse a seconda del tipo di cibo da consumare. Ecco alcune delle principali varianti:
- Forchetta da tavola: La più comune, utilizzata per la maggior parte dei cibi solidi;
- Forchetta da frutta: Più piccola e leggera, perfetta per frutta fresca o dessert;
- Forchetta da pesce: Con rebbi più larghi e piatti, studiata per raccogliere la carne del pesce senza rovinarla;
- Forchetta da dolce: Solitamente dotata di tre rebbi, è usata per torte e dolci al cucchiaio;
- Forchetta da ostriche: Piccola, con tre rebbi corti e robusti, ideale per aprire e gustare le ostriche.
La forchetta oggi: diversi tipi di materiali
Oggi, la forchetta viene prodotta in una vasta gamma di materiali, ciascuno con le proprie caratteristiche e utilizzi specifici. L’acciaio inossidabile è il materiale più comune, grazie alla sua resistenza alla corrosione e alla facilità di pulizia. L’argento, invece, viene utilizzato per le posate di lusso, spesso in contesti formali o nelle occasioni speciali. Le forchette in legno o bambù sono preferite per i picnic o i pasti all’aperto, essendo leggere e biodegradabili, mentre la plastica è comune negli eventi informali o nei pasti da asporto, anche se la crescente consapevolezza ambientale sta spingendo verso l’uso di materiali compostabili.
In conclusione, la forchetta è molto più di un semplice utensile: è un oggetto con una storia ricca e complessa, che ha subito trasformazioni significative per adattarsi alle esigenze culinarie e culturali di diverse epoche e società. Nonostante le resistenze iniziali, è diventata uno strumento essenziale sulla tavola di ogni casa.